


Un’introduzione alla gestione del rischio incendi nei luoghi di lavoro.
Come gestire il rischio di incendio?
La prima misura antincendio che viene adoperata è la scelta dei materiali di costruzione. Questa misura di strategia antincendio (S.1) indicata dal Codice è finalizzata, attraverso un’oculata scelta dei materiali di arredamento e di rivestimento, a rallentare lo sviluppo e la propagazione di un incendio e ad aumentare il tempo disponibile per l’esodo degli occupanti quando si sviluppa un incendio, prima che l’ambiente venga saturato da fumi e gas tossici e nocivi. Questa misura è finalizzata alla salvaguardia dei lavoratori dagli effetti dell’incendio, oltre che alla tutela dei beni.
La reazione al fuoco dei materiali è una disciplina che individua i livelli di prestazione dei materiali impiegati nelle attività in funzione del contributo all’incendio, inteso come l’energia rilasciata dai materiali che influenza la crescita e lo sviluppo dell’incendio, ed è stata introdotta in Italia nel 1984. Fino ad oggi è stata applicata solamente in ambiti civili caratterizzati da notevoli affollamenti (cinema, teatri, discoteche, alberghi, scuole, centri commerciali). Nel 2019 è stata resa l’applicazione del Codice di prevenzione incendi anche ad ambiti diversi, comportando una modifica nelle modalità di valutazione dei rischi di un’attività da parte del datore di lavoro e del Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione che devono acquisire nuova consapevolezza nella scelta dei materiali per la realizzazione dei luoghi di lavoro.
La normativa sulla reazione al fuoco è complessa e la sua applicazione è resa ancora più difficile da molteplici classificazioni che sono intervenute nel tempo, in particolare la classificazione italiana, quella europea e in ultimo quella del Codice di prevenzione incendi, tutte pienamente applicabili.
- La classificazione italiana
Secondo il D.M. 26 giugno 1984, la classificazione italiana stabilisce che, a seguito di prove di laboratorio, i materiali sono assegnati alle classi 0, 1, 2, 3, 4, 5 di reazione al fuoco con l’aumentare della loro partecipazione alla combustione;
La partecipazione alla combustione di un materiale può variare, oltre in dipendenza della natura chimica, anche in relazione alle effettive condizioni di impiego e di posa in opera per l’utilizzazione.
- La classificazione europea
Con i decreti del Ministro dell’interno 10 marzo 2015 e 15 marzo 2015 è stata data attuazione in Italia all’applicazione della classificazione di reazione al fuoco secondo la regolamentazione europea. La classificazione europea è indicata con le lettere da A a F, seguite dal parametro s relativo alla produzione di fumo e dal parametro d relativo al gocciolamento.
- La classificazione del Codice di prevenzione incendi
La reazione al fuoco è la prima misura di strategia antincendio indicata dal Codice di prevenzione incendi che individua i livelli di prestazione dei materiali impiegati nelle attività in funzione del contributo all’incendio, inteso come l’energia rilasciata dai materiali che influenza la crescita e lo sviluppo dell’incendio in condizioni pre e post incendio generalizzato

Dopo aver effettuato questa analisi, l’idea di quello che è necessario fare dovrebbe essere più chiara.
Vista la complessità della disciplina, però, è necessario l’intervento e la valutazione di un esperto che possa affiancare le imprese in questo processo.